domenica 30 maggio 2010

Rasmus Jönsson, la Svezia scopre la punta del futuro

E’ appena andato in pensione, ha chiuso con il calcio a trentotto anni, indossando per l’ultima volta la maglia dell’Helsingborgs. L’attaccante svedese Henrik Larsson è uscito dalla porta principale, dopo una carriera da applausi: quattro scudetti con il Celtic, due con il Barcellona, uno con il Manchester United, una Scarpa d’oro nel 2001, cinque titoli di capocannoniere in Scozia, una Champions League con i blaugrana, miglior marcatore nella storia della Coppa Uefa con 37 gol. Sul suo futuro professionale non ha ancora preso una decisione: potrebbe fare l’allenatore, così come vuole riflettere sulla possibilità di diventare un direttore sportivo. E il fiuto da manager ha già dimostrato di possederlo, perché nell’Helsingborgs ha scoperto un centravanti di buone prospettive: si chiama Rasmus Jönsson, ha diciannove anni, è alto un metro e 92, un gigante che fa tremare i difensori sui colpi di testa ma che è anche molto elegante dal punto di vista tecnico.

Nell’ultimo campionato svedese, vinto dall’Aik con quattro punti di vantaggio sul Goteborg, Jonsson ha segnato otto gol in ventotto partite. «E’ uno degli attaccanti più bravi con i quali abbia giocato», ha sottolineato Larsson in diverse interviste. Per due anni si è mosso al fianco di questo colosso dell’area di rigore, l’ha aiutato a crescere, l’ha guidato, gli ha dato tanti suggerimenti, ma è anche rimasto colpito dalla ricchezza del suo repertorio. Jönsson ha le gambe sottili e lunghe, svetta sui cross, sfruttando la sua altezza, però delizia i tifosi dell’Helsingborgs anche con tocchi magici. Ha realizzato alcune reti molto belle. E Larsson, che è rimasto legato affettivamente al Barcellona e al Celtic, ha segnalato il giocatore ai due club. Sul giovane centravanti svedese ha raccolto informazioni anche il Manchester United: Alex Ferguson l’ha fatto studiare dai suoi più stretti collaboratori. Jönsson ha vissuto una stagione esaltante: un gol al Gais, una tripletta sul campo dell’Aik Solna, una rete al Djurgaardens, una doppietta all’Elfsborg e un altro gol alla venticinquesima giornata contro il Trelleborgs. Otto centri a cui bisogna aggiungere i due nelle fasi eliminatorie dell’Europa League, in estate, contro lo Zestafoni (Georgia) e il Sarajevo (Bosnia Erzegovina). Il 2009 è stato l’anno della sua scalata, anche se già nella stagione precedente si era messo in evidenza nell’Helsingborgs: Jönsson aveva disputato diciotto partite di campionato e aveva segnato quattro gol (uno al Goteborg, uno al Malmoe e una doppietta al Norrkoeping).

A livello fisico deve ancora irrobustirsi. Deve aumentare la massa muscolare: Jönsson pesa intorno ai 74 chili. Nato il 27 gennaio del 1990, nell’Helsingborgs indossa la maglia numero 19 e gioca quasi sempre in un 4-4-2. E’ un centravanti di movimento: non aspetta il pallone, partecipa alla manovra, regala sponde interessanti per i centrocampisti esterni. Ha potenza e velocità, così come può contare su un’agilità impressionante in rapporto alla sua struttura. Jönsson è cresciuto nel settore giovanile della società rossoblù: fu tesserato all’età di dodici anni, nell’inverno del 2002. L’esordio nel campionato svedese (l’Allsvenkan) risale invece al 31 marzo del 2008: 3-0 contro il Sundvall, in campo a tre minuti dalla fine per sostituire Razak Omotoyossi, nigeriano con passaporto del Benin, che adesso si è trasferito in Francia, al Metz (Ligue 2). Chiuso il ciclo di Marcus Berg, passato in estate dal Groningen all’Amburgo, e Ola Toivonen (Psv Eindhoven), la Svezia Under 21 punta su Jönsson per restare ai vertici, dopo la semifinale persa a rigori con l’Inghilterra nell’ultimo Europeo di categoria. Il ct della Svezia baby, Jörgen Lennartsson, si prepara a lanciarlo: l’obiettivo è la qualificazione al prossimo Europeo, in programma nel 2011 in Danimarca.


Stefano Chioffi per www.corrieredellosport.it

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