martedì 13 aprile 2010

Tippeligaen 2010 - 5° giornata

L’avvio di stagione per lo Stabæk non è dei più semplici: alle difficoltà del campo, si sommano problemi ben più gravi che funestano la serenità della squadra. Il giocatore norvegese di origini croate Branimir Poljac, che fino al 2007 ha giocato nella squadra di Bærum e che ora milita nel campionato turco nelle file del Konyaspor, è rimasto coinvolto in un drammatico incidente stradale in Turchia: anche se, contrariamente a quanto si temeva durante i primi soccorsi, il calciatore venticinquenne di Oslo è sopravvissuto, i medici sostengono che sia ancora alto il rischio che egli rimanga irrimediabilmente paralizzato (al momento, ha solo mosso leggermente le braccia). Nello Stabæk molti sono scioccati, visto che per molti di loro Poljac, oltre che un ex compagno di squadra, è un vero e proprio amico. Il più turbato è l’attaccante Daniel Nannskog,
che è molto legato al ragazzo e che ha giocato l’anticipo di sabato a Lillestrøm (finito 0-0) con una t-shirt sotto la maglia con la scritta “Kämpa Branni” (“Branimir combatti”). «Il calcio significa poco quando accadono cose come queste», ha confessato Nannskog in un’intervista a cuore aperto, «tutta la squadra gli è molto vicina. Quasi mi metto a piangere quando penso a quel che è successo, è una cosa orrenda, lui è molto amico di tutti noi. Voglio che combatta, lotta e combatta, in ospedale, e che stia bene. Il calcio è molto importante per me, ma so distinguere cosa conta veramente, e ora so che l’importante è che Branimir stia bene, non fare punti in campionato».


Tornando ad argomenti più lievi, cioè al calcio giocato, nell’ultimo turno di Tippeligaen hanno vinto le prime quattro squadre in testa alla classifica – Ålesund, Tromsø, Rosenborg e Start – per cui non si registrano mutamenti in graduatoria, in una giornata in cui comunque non sono mancate emozioni grazie alla pioggia di reti cui si è assistito.

Anzitutto, non si ferma il sogno dell’Ålesund capolista che liquida con un secco 3-1 un Viking sempre più in difficoltà. Eroe per i padroni di casa Tor Hsogne Aarøy, che con una doppietta in 3 minuti (al 21° e al 24°) con due azioni più o meno in fotocopia (stacco di testa su cross dalla destra) orienta fortemente il match a favore della propria squadra (il ragazzo ha già segnato sei gol in cinque giornata); è egli stesso, al 41°, a procurarsi il rigore che, trasformato dal costaricano Pablo Herrera Barrantes, chiude virtualmente l’incontro; il 3-1 della bandiera per il Viking siglato al 51° da Patrik Ingelsten su una bella torsione di testa è tanto bello quanto inutile. In casa Ålesund l’entusiasmo è ormai alle stelle, e mister Kjetil Rekdal è costretto a gettare benzina sul fuoco e richiamare i suoi al prossimo impegno di campionato affinché non si distraggano: «È molto divertente essere primi in classifica, ma mancano ancora 25 partite alla fine, e dobbiamo essere pronti già mercoledì per affrontare l’Haugesund». Ben diversa è la situazione tra le file del Viking: Åge Hareide, allenatore della squadra di Stavanger, punta il dito contro qualcuno dei suoi che a suo parere – pur senza fare nomi – non starebbe profondendo quell’impegno necessario per raggiungere gli obiettivi che il team intende centrare.

Continuano i sogni di gloria anche per il Tromsø, che nel match casalingo contro l’Haugesund porta a casa il massimo risultato con il minimo sforzo: apre le danze già al 3° Remi Johansen, sigilla la partita in chiusura (all’82°) l’eterno Sigurd Rushfeldt di testa. Per il trentasettenne “patriarca” del Tromsø si tratta ormai del 157° gol in Premier Division, a soli 8 reti dal record di Brattbakk, ormai sempre più vacillante.

Non senza fatica, il Rosenborg sbanca Skien e non perde il contatto con i vertici della classifica. Eppure l’Odd Grenland ha fatto paura ai bianconeri di Trondheim, passando pure in vantaggio al 9° con l’ungherese Péter Kovács, che beffa di testa il portiere ospite, lo svedese Daniel Örlund. Al 18° il Rosenborg pareggia comunque i conti con Markus Henriksen, grazie però all’involontaria complicità del portiere dell’Odd, l’islandese Arni Gautur Arason, la cui papera fa sì che il non irresistibile tiro dell’avversario finisca dritto in rete. Nel secondo tempo, al 55°, un pregevole colpo di testa di Rade Prica (un altro svedese) porta il Rosenborg del 2-1, mentre all’81° Henriksen firma una indimenticabile doppietta, questa volta grazie ad una bomba da fuori area su cui Arason nulla può. Henriksen, un ragazzo del ’92 già nel giro dell’under 21, si candida a diventare una promessa di questa stagione; il Rosenborg prosegue il suo cammino da squadra di punta pur mostrando ancora qualche impaccio di troppo.

Tutto ok anche per lo Start, che conserva la terza piazza in coabitazione col Rosenborg grazie alla splendida vittoria di Bergen contro il Brann. Per i padroni di casa, invece, è allarme rosso: con soli quattro punti in cinque gare, la classifica ci parla di una squadra che, quantunque ambisse a posizioni da coppe europee, naviga nelle acque torbide della zona retrocessione. Tutto questo è inaccettabile per i tifosi della squadra del porto più importante della Norvegia, i quali hanno contestato a scena aperta giocatori e dirigenza, invitandoli senza giri di parole ad andare a lavorare da un’altra parte. Il presidente del Brann, Hans Erik Brandtun, e l’allenatore Steinar Nilsen han provato davanti ai media a difendere l’operato proprio e dei giocatori, ma la delusione e la preoccupazione per una situazione molto complicata sono forti ed evidenti. Eppure contro lo Start il Brann si era portato in vantaggio già al secondo con l’uruguaiano Diego Gustavino. Ma già venti minuti più tardi lo Start era già sull’1-2 grazie alle reti del magnifico Ole Martin Årst e di un altro costaricano del campionato, un habitué del gol come Cristian Bolaños (bel colpo sotto). Con un bel tuffo di testa, al 27° Erik Mjelde pareggia i conti per il Brann (2-2), ma al 39° ancora Årst, sublime tocco di contro balzo, riporta in vantaggio la squadra di Kristiansand (2-3). Nel secondo tempo, chiude la gare un siluro da fuori area al 57° di Christer Kleiven (2-4). Il 3-4 finale, siglato al 92° da Erik Bakke, è molto bello – un’azione personale coronata da un’ottima rete – ma tardivo, e non salva il Brann dalla crisi.


Riparte lo Strømsgodset, che continua a respirare aria d’alta classifica dopo aver travolto per 4-2 un Sandefjord in gara solo un tempo. Apre le danze al 22° Marcus Pedersen (1-0); nei minuti di recupero del primo tempo prima Espen Nystuen (1-1) poi Lars Sætra (2-1) muovono il risultato, ma è nei secondi 45 minuti che un micidiale uno-due in tre minuti (68° e 71°) dello Strømsgodset chiude la partita (Jo Inge Berget e seconda marcatura per Marcus Pedersen). Il 4-2 finale siglato all’86° per il Sandefjord dal senegalese Malick Mane è molto particolare, perché si tratta di un gol segnato su un tiro al volo effettuato direttamente dell’“assist” fornito da un lunghissimo rinvio del portiere Espen Bugge Pettersen. In questa partita va segnalato il misterioso infortunio di Eirik Lamøy, costretto ad abbandonare il campo e a farsi visitare all’ospedale di Drammen a causa di un evidente infortunio al volto, su cui si è aperta una sanguinolenta ferita. Anche se l’unica spiegazione plausibile è che il ragazzo si sia scontrato fortuitamente con un giocatore dello Strømsgodset, le immagini televisive sono poco chiare, e dal poco che si capisce Lamøy sembra assolutamente solo e lontano dagli altri giocatori nel momento in cui crolla a terra come colpito da un pugno…


Per le altre partite, nel posticipo del lunedì continua la maledizione del Molde, sconfitto anche all’Ullevål di Oslo dal Vålerenga per 2-1 anche se in effetti le immagini dimostrano chiaramente che il gol del 2-1, firmato al 68° da Morten Berre, è viziato da un netto fallo di mano del giamaicano Luton Shelton (l’1-0 per i padroni di casa firmato dal norvegese di origini marocchine Mohammed Fellah al 19° era stato pareggiato dalla rete del senegalese Baye Djiby Fall al 34°), mentre il Konsvinger espugna per 2-1, in quello che pare già un drammatico spareggio salvezza, il campo dell’Hønefoss (padroni di casa in vantaggio al 48° con il giocatore della Sierra Leone Umaru Bangura; al 66° Olav Tuelo Johannesen – con una splendida azione in solitaria in cui si porta a spasso la difesa avversaria – e al 70° Adem Güven ribaltano la situazione).


Fonte: http://calcionorvegese.blog.kataweb.it/ - Autore: Francesco Naldi

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